Viste le numerose richieste giuntemi in merito, anche da emeriti sconosciuti ("Ehi ma, siete stati a Bologna, quando aprite il 3d con le foto?", "Presto...ehm...ma tu chi sei?"), mi adopero in questa prima parte. Spero di potermi avvalere dell'aiuto degl'altri utenti presenti al raduno. Altrimenti fo' da solo che è anche meglio che sennò si nota la differenza di stile.
Dopo mesi di discussione, grazie allo stimolo di Fra', si è deciso di programmare il raduno del phoro per il 29 settembre 2007. Tutto molto bello, risate, genti che si privavano dei propri vestiti e della propria dignità, uomini dall'orientamento sessuale incerto, cattivi odori.
Il terzetto monopolitano composto dal sottoscritto, da Giacuvio e da Pol Gions, non ci pensa due volte (perchè non capace di farlo) e si precipita ad organizzarsi. Minuziosi e previdenti come sono, i nostri fanno il biglietto a poche ore dalla partenza (c'è da dire che però avevamo prenotato), contemporaneamente alla valigia. Mentre s'era intenti, Giacuvio riceveva valanghe di telefonate di lavoro: si cercava da lui un gruppo elettrogeno. Egli, come m'ha spiegato poi, nonostante gl'impegni personali, si prodiga a risolvere i problemi dei telefonatori folli perchè "curare il cliente è una parte importante del suo lavoro" (testuali parole, più o meno). Mentre si continuava ad essere intenti riceviamo la ferale notizia: causa problemi personali, l'INDISPENSABILE Rossofuoco rinuncia al raduno. "Cominciamo bene" diciamo all'unisono, proprio come accade nei cartoni giapponesi.
Ognuno alle case, cena leggera e via verso la stazione. Ovviamente sono il primo. Gli altri due arriveranno qualche minuto dopo. Il treno giunge fischiante nella stazione semideserta (c'è ancora da capire come mai le persone aspettassero tutte in una metà della stazione, senza sparpagliarsi random per tutta la sua estensione). Carichiamo noi stessi e i nostri bagagli e raggiungiamo il nostro scompartimento. Ad attenderci festosi una lurida vecchia ed un giovane taciturno. Appena "assisomi", mi addormento, come da copione. Purtroppo il mio sonno sarà disturbato da (nell'ordine):
_ Giacuvio che, nell'atto di cercare la posizione più comoda possibile, m'infilava un piede tra le gambe e con le punte mi titillava occasionalmente lo scroto (piacevole eh, niente da dire, ma meno durante le frenate);
_ Lurida vecchia che pensa bene di stendersi sui sedili liberi al mio fianco poggiando la sua faccia sulla mia borsa e i capelli sul mio braccio. Irritazione massima. Basta sonno.
Per di più la bagascia, coi suoi modi di fare affabili da navigata troiaccia, costringe Pol Gions ad aprire un po' il finestrino. Egli pagherà molto caro questo gesto. Soffrirà infatti di piorrea per tutto il soggiorno boloNNese (o era raffreddore?).
Cmq, in qualche modo arriviamo a Bologna. Nessuna foto dell'arrivo. Meglio così.
Colazione al Bar Bianco, unico bar in Italia che la farcitura dei cornetti la mette fuori dai cornetti. In più il cappuccino faceva discretamente cagare. "Bella Bologna pensavo" mentre la nutella del cornetto riusciva ad impiastricciarmi anche i peli pubici. Poco male: un veloce bidet al cappuccino e via.
Torniamo alla stazione per attendere l'arrivo di Mafanarellazina. Saluti, baci e abbracci. La solerte Mafanza, senza l'intento di procurarci dolore ma con un sadico sorrisetto sulle labbra che ancora non abbiam capito perchè, ci avvisa dello sciopero dei treni che sarebbe scattato lì a qualche ora. "Continuiamo bene" pronunciamo di nuovo in coro, sempre come i cartoni animati nippo.
Vabbè. Si parte finalmente verso casa di Fralla.
Ivi giungiamo dopo circa dieci minuti. Unica foto del nostro arrivo: me che percorro il corridoio.
Percorrendo il corridoio m'imbatto in un carrello per la spesa. "Fra' arrotonderà fottendosi gli euri dai carrelli" ho pensato. In realtà a Bologna, se lasci il documento al supermercato, puoi portarti a casa il carrello. Anche vuoto.
Fra' all'interno del carrello.
Fra all'esterno del carrello.
Ah, c'è simpaticamente da dire che casa di Fra' è essenzialmente un lunghissimo corridoio attorno al quale si diramano le varie stanze. A ulteriore conferma del mio eccelso senso dell'orientamento, ho confuso il bagno con la stanza di Fra' (che sono agl'antipodi del corridoio).
E ora immagini nell'ordine in cui sono state scattate.
Titolo: "E beviamoci 'sto cafè senza buttarcelo sui pantaloni."
Foto scelta per la nuova campagna antifumo. Titolo: "Fa come lei: le sigarette rollate chiudile a bandiera. E sventolale."
Titolo: "Ma è un telefono cellulare quello?"
Titolo: "Sì, sono felice, perchè il mio ragazzo, qui al mio fianco, mi ha chiesto di sposarlo."
Titolo: "Tutto ok nonostante l'infiammazione alla prostata."
Titolo: "Cazzo volete, fa freddo."
FINE PRIMA PARTESeconda parte: l'incontro con Logan e Neragatta (che è una bella figa checchè lei ne dica).